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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: L'illuminismo in Italia 2, aveva maturato un forte impegno civile da cui attinsero il poemetto didascalico Il giorno, suddiviso in quattro parti: Il mattino, Il meriggio, Il vespro e La notte, in arte e in letteratura all'affermazione del neoclassicismo che pur nella varietà dei contenuti (ci fu un neoclassicismo illuminista, ma anche un neoclassicismo preromantico) ricercava una perfetta eleganza formale, aveva maturato un forte impegno civile da cui attinsero le Odi, componimenti di ispirazione classica dal contenuto elevato, di umili origini (aveva studiato grazie ad una benefattrice), aveva preso gli ordini e da abate aveva trovato impiego come precettore in famiglie aristocratiche e aveva maturato un forte impegno civile, L'ILLUMINISMO IN ITALIA si diffuse nella seconda metà del XVIII secolo nei centri più vitali sotto il profilo economico e politico: Napoli e Milano, l'eleganza dell'arte greca e romana, che perseguiva la Bellezza come equilibrio e proporzione, in una visione razionale e armoniosa del reale per cui si trattava non di un'imitazione fine a se stessa, ma della ricerca di ispirazione negli ideali civili che animarono gli antichi, aveva maturato un forte impegno civile finalizzato a contribuire, attraverso la poesia, alla riforma dei costumi e delle leggi, pur nella varietà dei contenuti (ci fu un neoclassicismo illuminista, ma anche un neoclassicismo preromantico) ricercava una perfetta eleganza formale imitando in questo l'eleganza dell'arte greca e romana, che perseguiva la Bellezza come equilibrio e proporzione, in una visione razionale e armoniosa del reale, a Milano un circolo di intellettuali, cresciuto attorno alla figura di Pietro Verri, fondò l' Accademia dei Pugni e un periodico, Il caffé tra questi Cesare Beccaria, autore nel 1764 del saggio Dei delitti e delle pene che venne apprezzato dai più importanti intellettuali dell'epoca, in arte e in letteratura all'affermazione del neoclassicismo dopo l'effetto che ebbero sulla cultura italiana ed europea gli scavi di Pompei ed Ercolano, Cesare Beccaria, autore nel 1764 del saggio Dei delitti e delle pene che venne apprezzato dai più importanti intellettuali dell'epoca nel quale si criticava in modo incisivo il sistema penale dell'epoca sulla base dei seguenti argomenti: - le leggi sono oscure e autorizzano arbitrii - è ingiusto e inefficace confondere l'accusato con il condannato - la tortura è inumana e non serve ad affermare la verità - la pena di morte non può mai essere giustificata perché viola il patto sociale ed è inefficace come deterrente - la giustizia dovrebbe essere rapida e certa - la pena non deve essere finalizzata alla vendetta, ma a garantire la sicurezza sociale - il crimine si può debellare solo attraverso l'educazione, attraverso l'ironia o il sarcasmo si mette in ridicolo la vita vuota e i riti insignificanti della nobiltà parassitaria e inutile ma mentre nelle prime due parti le frecciate sono più bonarie e l'intento è quello moderato di spingere il ceto più alto a fornire un contributo alla società, nella Notte, composta dopo l'inizio della rivoluzione francese, i toni si fanno più cupi e pessimistici, nella seconda metà del XVIII secolo nei centri più vitali sotto il profilo economico e politico: Napoli e Milano dove esponenti dell'aristocrazia illuminata avvertirono l'esigenza di un rinnovamento della società, della politica e della cultura, in un'ottica riformistica, L'ILLUMINISMO IN ITALIA vide come suo massimo esponente in letteratura Giuseppe Parini, a Milano un circolo di intellettuali, cresciuto attorno alla figura di Pietro Verri, fondò l' Accademia dei Pugni e un periodico, Il caffé che rifletteva l'interesse illuministico per il progresso civile e per il benessere della società, l'effetto che ebbero sulla cultura italiana ed europea gli scavi di Pompei ed Ercolano soprattutto grazie a all'opera di Winkelmann, archeologo e storico dell'arte, che nelle Considerazioni sull'imitazione delle opere greche nella pittura e nella scritturadel 1764 affermava la necessità di ispirarsi all'arte classica per realizzare un ideale di bellezza come dominio sulle passioni, esponenti dell'aristocrazia illuminata avvertirono l'esigenza di un rinnovamento della società, della politica e della cultura, in un'ottica riformistica in particolare a Milano un circolo di intellettuali, cresciuto attorno alla figura di Pietro Verri, fondò l' Accademia dei Pugni e un periodico, Il caffé, pur nella varietà dei contenuti (ci fu un neoclassicismo illuminista, ma anche un neoclassicismo preromantico) ricercava una perfetta eleganza formale attraverso - un lessico ricercato ed aulico o arcaico (ad imitazione dello stile tragico) - l'uso di vocaboli grecizzanti o latineggianti - riferimenti al patrimonio dei miti greci e latini - la tendenza alla descrizione accurata - la sintassi complessa, ipotattica, spesso "alla latina" - la presenza di ampie perifrasi - la presenza di frequenti citazioni di opere antiche - l'uso abbondante di figure retoriche (metafore, apostrofi, sineddochi e metonimie, personificazioni, anastrofi e iperbati, ecc.), rifletteva l'interesse illuministico per il progresso civile e per il benessere della società in quanto gli articoli del Caffé erano destinati ad un pubblico di non addetti ai lavori, di curiosi e intellettuali, e trattavano, con linguaggio chiaro e diretto, problemi vari ma sempre di interesse sociale e di stretta attualità, come suo massimo esponente in letteratura Giuseppe Parini che di umili origini (aveva studiato grazie ad una benefattrice), aveva preso gli ordini e da abate aveva trovato impiego come precettore in famiglie aristocratiche